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La fornace e il bagnomaria

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Dai satelliti europei e della Nasa continuano ad arrivare immagini desolanti dell'Australia e del fumo che ormai ha superato la Nuova Zelanda e iniziato il giro del mondo. Eppure attraverso Fox News e News Corp, il tycoon Rupert Murdoch continua a disinformare sulle cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici mentre nega che lo sta facendo.

Lo racconta Lachlan Cartwright del Daily Beast. Le fake news di Murdoch sono copiate da media conservatori in tutto il mondo anglofono. Su Esquire, ieri, Massimo Sandal (autore di un saggio entusiasmante sulla nostalgia che proviamo per le specie estinte: "La malinconia del mammut") ha descritto la loro influenza in Italia.

*

Se "L'Australia è come una fornace", per dirla con un com. stampa dell'ESA, fino a 2000m di profondità gli oceani sono come un bagnomaria.

Su Advances in Atmospheric Sciences, un gruppo di superstar sino-americane capeggiato da Lijing Cheng, ha raccolto tutti i dati sul "contenuto di calore degli oceani" che essendo espresso in joule non va chiamato "temperatura marina" o ci tolgono il saluto. Eppure dicono tutti che gli oceani assorbono il 90% del calore che aggiungiamo all'atmosfera, e che è misurato in gradi Celsius o Kelvin e tradotto in Fahrenheit per gli americani.

Parentesi tecno-pettegola

Fra gli autori c'è Kevin Trenberth detto "Brontolo" perché brontola sempre che non ci sono abbastanza dati.  Questa volta no, siano lodate le migliaia di boe Argo, altra sensazionale iniziativa europea.

Fine parentesi tecno-pett

E' un paper molto semplice, la parte complicata è in quelli pubblicati l'anno scorso da alcuni degli autori, e citati in bibliografia. Con tutti i dati disponibili e un nuovo metodo per accorparli, fa

  • una classifica degli anni più caldi dagli anni Cinquanta in poi [Tabella 1 - riportata da quasi tutti i quotidiani, allora anch'io!]. Storicamente gli ultimi cinque anni sono i più caldi misurati con strumenti moderni e anche gli ultimi dieci sono in cima alla classifica.  

E' la favola della rana:

  • Nel primo periodo [1955-1986], il riscaldamento è stato relativamente costante con circa 2,1 +/- 0,5 zettajoule/anno. Tuttavia il riscaldamento più recente [1986-2019] è stato circa il 450% di quello precedente (9,4 +/- 0,2 ZJ/anno, equivalente a 0,58 W/m2 in media sulla superficie della Terra).

Grassetto mio. Accid...

Rif. l'articolo del Guardian, il meno allarmista fra quelli che ho visto, e ottimo thread di Lijing Cheng, in particolare dove collega le conseguenze agli scopi dello sviluppo sostenibile.

*

Fra le tecnologie per salvare il pianeta - ignorate dal Gentile dr. Mariutti nonostante sia caldeggiata dal suo amato David Keith - c'è la "geoingegneria degli aerosol stratosferici" (SAG) detta anche gestione della radiazione solare. Consiste nello spargere particelle in stratosfera per intercettare la radiazione in arrivo, un po' come le eruzioni vulcaniche, insomma.

Tutti gli scienziati raccomandano la massima cautela e assegnano la priorità alle ricerche che riducono le incertezze. Su Nature Earth & Environment, anche Ben Kravitz e Douglas MacMartin dicono che gli esperimenti vanno condotti su piccolissima scala. Le conseguenze ignote, in particolare per la salute umana e dell'ambiente, superano quelle fisicamente misurabili. Per chi ha fretta, le riassumono nella Figura 1.

*

Su Nature Medicine epidemiologi e bio-statistici - bravi, mi risulta - pubblicano una stima dei danni per la salute umana con un aumento di 1,5 °C della temperatura media globale, rispetto a quella del primo Ottocento. E' fatta con un modello bayesiano quindi soffro di un pregiudizio favorevole. Però si basa sui tassi di mortalità negli USA tra il 1980–2017 che non sono per niente paragonabili a quelli dei paesi con una sanità pubblica.

Non son mica tanto convinta che raccomandazioni e risultati siano validi per il resto del mondo, ecco.


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